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Ornitologia e dintorni: Calopsite

Il pappagallo Calopsite se allevato con pazienza e metodo, può diventare un meraviglioso compagno di vita. Ecco alcuni consigli su come allevarlo al meglio.

La Calopsite (o Calopsitta, il cui nome scientifico è Nymphichus hollandicus) è un volatile originario di tutta l’Australia, che abita prevalentemente la parte interna del territorio. Essa si raduna in grandi stormi con i quali svolge attività di  ricerca di cibo, acqua, e nidificazione.

Ogni coppia, durante il periodo di accoppiamento, sceglie la cavità di un albero per deporre le uova. Questi uccelli sono degli ottimi volatori e sono in grado di percorrere lunghe distanze quando sono alla ricerca di acqua e cibo.

La Calopsite da allevare a mano viene presa in genere verso i 20 giorni dalla nascita
Per garantire una corretta crescita in questo periodo è necessario (su per giù) fornire 5 imbeccate al giorno ad intervalli regolari.
Verso 26-27 giorni di vita sarà possibile cominciare a scalare il numero di imbeccate fino ad arrivare ad un’unica serale.

Eccone un esempio pratico:

– 20gg c.ca: 5 imbeccate

– 26gg c.ca: 4 imbeccate

– 33gg c.ca: 3 imbeccate iniziando ad integrare acqua e semi “morbidi” come il panico

– 41gg c.ca: 2 imbeccate

– 50gg c.ca: unica imbeccata serale e inizio dello svezzamento

Caratteristiche:

  • La Calopsite è il secondo pappagallo australiano più diffuso in natura e in cattività. 
  • La sua lunghezza si aggira intorno ai 30 cm, molti dei quali dovuti alla lunga coda e supera di poco i 100 grammi di peso. 
  • La colorazione ancestrale varia leggermente tra i maschi e le femmine.
    La differenza tra i due sessi è data dal viso che, 

col sopraggiungere della maturità sessuale, nei maschi diventa di colore giallo mentre nella femmina resta di colore grigio.
Il resto del piumaggio assume diverse tonalità di grigio, le guance sono di colore rosso e una parte dell’ala è di colore bianco.

  • Essa riesce a raggiungere i vent’anni di età e la differenza tra maschi e femmine è evidente solamente in alcune mutazioni.

Carattere e comportamento

La calopsite è la specie della famiglia dei pappagalli più tranquilla e meno rumorosa che ci sia: è per questo motivo che nonostante questa razza non disponga di una colorazione unica nel suo genere e particolare, è tra le più diffuse.
Le differenze caratteriali tra maschi e femmine sono notevoli:

  • I maschi con il sopraggiungere della maturità sessuale, diventano degli abili corteggiatori, esibendosi in canti lunghi e complessi. 
  • Le femmine invece sono più introverse e si limitano ad un dolce ed intermittente cinguettio.
  • Il maschio infatti riesce ad imparare qualche parola, canzoni e suoni che sente in casa. 
  • La femmina invece si limita a qualche fischio sporadico.

Curiosità: Ad entrambe le specie, poiché animali molto intelligenti, è possibile insegnare diversi giochi o percorsi  da seguire.
Tra gli “interessi” rientrano l’ascolto della musica, che vede le calopsiti esibirsi in veri e propri balletti a ritmo, con la cresta che fa su e giù e con movimenti del corpo.

Le calopsiti allevate a mano nutrono nei confronti dell’uomo un sentimento di totale fiducia ed è anche molto socievole anche con gli sconosciuti.
Qualora questa dovesse comportarsi in maniera “aggressiva” nei confronti dell’uomo, avendo un becco con una presa delicata non è in grado di recare danni fisici.

Come accade per la maggior parte dei volatili, anche le calopsiti sono tanto adorate dai bambini: è molto importante insegnare loro il giusto modo di approcciarsi fornendo delle piccole linee guida da seguire relative al contatto e alle gestione, monitorando i primi incontri.

Questa specie viene spesso adottata in coppia, in quanto è importante per le calopsite coltivare interazioni sociali. È tuttavia possibile possedere anche un solo esemplare, purché tutti i giorni siano sempre garantiti momenti passati fuori dalla gabbia in compagnia del proprietario.

Mutazioni: 

– Lutino: il piumaggio in questa mutazione è completamente bianco tendente al giallo (più o meno intenso), con una mascherina che può essere inesistente così come leggermente evidente. La mascherina è di colore giallo. Le guance sono di colore rosso-arancione.

– Albino: il piumaggio è completamente bianco e non è possibile stabilire il sesso visivamente.

– Cannella: il colore grigio è un po’ più tenue, la differenza tra i maschi e le femmine è presente. Il maschio ha infatti la mascherina di colore giallo.

– Faccia bianca: da giovani entrambe le calopsite sono di colore grigio. Con il sopraggiungere della maturità, la faccia del maschio diventa di colore bianco. Da qui il nome.

– Pezzato: il piumaggio presenta diverse colorazioni (giallo e grigio) in diversi punti. Non c’è alcuna differenza tra i maschi e le femmine.

– Perlato: il piumaggio è completamente ricoperto di perlature. Nel maschio, con il passare delle varie mute la perlatura scompare tornando così identico ad una calopsite ancestrale.

Alimentazione e “habitat”

Per mantenere la  calopsite in salute e con un bel piumaggio è necessario mettere a disposizione sempre estrusi di qualità e una piccola quantità di semi giornaliera. Seppur questo esemplare non ami un’alimentazione particolarmente ricca di frutta e verdura, come invece accade per la maggior parte dei pappagalli, ogni tanto metterne qualche pezzettino potrebbe essere cosa gradita.

Come premio per la risoluzione dei giochi di abilità, sono indicati la spiga di panico o qualche seme di girasole.
N.b:  Se questi alimenti fossero impiegati come ricompensa, non andranno inseriti nella dieta quotidiana, altrimenti perderebbero appunto la funzione di premio.

La sistemazione in una gabbia di adeguate dimensioni è fondamentale per la vostra calopsite. Trattandosi di un pappagallo di medie dimensioni, è necessaria dotare la calopsite di una gabbia spaziosa in modo da non rovinare la bella e lunga coda.

Dimensioni indicative per la gabbia: L 70cm x P 50cm x H 70 cm di altezza.

  • E’ consigliato evitare di acquistare gabbie zincate, preferendo a queste gabbie cromate. 
  • La distanza tra le varie sbarre non deve andare oltre i 1,5 cm 
  • É necessario posizionare in modo appropriato la gabbia all’interno dell’ambiente domestico: essa andrà sistemata nel punto più frequentato della casa.
    Riuscire a disporre la stessa a ridosso di un muro, permetterebbe alla calopsite di sentirsi protetta in qualche modo nei momenti in cui gradirebbe isolarsi.
  • La gabbia internamente deve disporre di almeno 2 posatoi posti ai due estremi; se ne fosse presente un terzo, sarebbe consigliato posizionarlo più in basso rispetto agli altri due. 
  • Mettere a disposizione del volatile corde e pezzi di legno (adatti) da mordicchiare, aiuterebbero la calopsite ad evitare impulsi stressanti dovuti da “noia o solitudine”.

Riproduzione

La calopsite è uno dei pappagalli più diffusi in Italia grazie alla sua facilità nel riprodursi. Infatti qualora un maschio ed una femmina vengano messi insieme, è molto probabile che durante la stagione riproduttiva la voglia di procreare aumenti e che quindi, dopo l’accoppiamento, la femmina deponga le uova. 

Per garantire una corretta riproduzione della specie è necessario che vengano rispettati determinati parametri:

– Sia il maschio che la femmina devono essere maturi (il periodo di maturità sessuale si ottiene a circa un anno di età);

– In prossimità della primavera, e quindi della fase dell’amore, è fortemente consigliato fornire a questi esemplari una dieta ad alto valore proteico. 

– Qualche settimana prima dell’evento dell’accoppiamento, è indispensabile inserire un nido nella gabbia. 

– Il nido deve avere le seguenti dimensioni: 30x30cm di base per 40 cm di altezza.

La cova delle uova dura una ventina di giorni dalla deposizione, al termine dei quali avverrà la schiusa. Intorno ai 2 mesi di età, le calopsite sono indipendenti dai genitori.

Come comunicano le calopsite

Se si è alla prima esperienza, comprendere il comportamento di un pappagallo calopsite non è cosa del tutto semplice e, il modo migliore per farlo, è sicuramente quello di osservare attentamente questo simpatico pappagallo; dopo un sufficiente periodo di tempo imparerai tuttavia a capire perché il tuo pappagallino si comporta in un certo modo e cosa vuole.

Le calopsiti comunicano attraverso il linguaggio del corpo e le vocalizzazioni, vediamo insieme come.

Perché le calopsite alzano e abbassano il ciuffo?

La calopsitta esprime le sue emozioni con il ciuffo, il modo in cui la tengono può dire molto del loro stato d’animo. Se tiene le piume dritte e alzate significa che la Nymphicus hollandicus è spaventata, all’erta o altamente incuriosita, ma potrebbe anche indicare soddisfazione; quest’ultimo caso è facile da distinguere dagli altri dato che quando questi pappagallini sono di buon umore, è impossibile non notarlo. Quando la calopsitta sta sulla difensiva, tiene invece la cresta appiattita vicino alla testa e, nel caso in cui si mettesse anche a sibilare, significherebbe che è stressata o arrabbiata. Una calopsitta rilassata o felice, tiene invece la cresta indietro ma non rigida e con la punta ricurva, mentre le piume delle guance saranno leggermente gonfie.

Perché la calopsitta strofina e digrigna il becco?

Quando una calopsitta strofina la parte superiore del becco con quella inferiore, come se stesse digrignando, significa che sta per appollaiarsi per la notte, fare un pisolino oppure che è rilassata o assonnata. Un altro motivo per cui una Calopsite può strofinare il becco in questo modo è anche quello di prevenire l’accumulo di tessuto vivo e la crescita eccessiva delle mandibole.

Perché la calopsitta si appende a testa in giù?

Un’abitudine molto comune delle calopsite è quella di appendersi a testa in giù con le ali e le penne della coda spiegate, a volte anche sbattendo le ali vigorosamente. Questo comportamento indica che il pappagallino ha un forte desiderio e bisogno di fare il bagno, necessita che eventualmente può essere compensata spruzzandolo con un nebulizzatore spray.

Tuttavia se la calopsitta vuole riprodursi o è seduta sulle, questo comportamento è un avvertimento che non devi avvicinarti alla sua gabbia, altrimenti potresti ricevere una beccata.

Perché la calopsitte urla?

Possono esserci varie ragioni per cui una calopsitta urla e strilla, come per esempio un cambiamento dell’ambiente che non viene apprezzato o troppo rumore intorno alla gabbia. Altri motivi per cui il pappagallo potrebbe iniziare a urlare è che stai per lasciarlo da solo e vuole quindi richiamare la tua attenzione o non riesce a dormire a sufficienza.

Perché la calopsita sbadiglia?

Un altro comportamento particolare delle calopsite è che sbadigliano in modo molto evidente. I motivi che portano a uno di questi sbadigli possono essere diversi: bisogno di assimilare più ossigeno, stappare le orecchie (spesso dopo aver ricevuto qualche grattino sulla testa) o liberare la gola da qualche allergia o polvere.

Tuttavia, se lo sbadiglio è accompagnato da eccessivi movimenti della testa, non ignorarlo: potrebbe infatti trattarsi di sinusite o di problemi respiratori.