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Il primo soccorso del gatto

Il primo soccorso del gatto è fondamentale quando si verificano infortuni o eventi che ne ledono l’incolumità. Sapere come comportarsi può salvargli la vita.
In questo articolo vi daremo i consigli per affrontare le prime fasi di un infortunio o di un evento spiacevole per il felino.

Quando decidiamo di accogliere un gatto nella nostra vita siamo consapevoli del fatto che ogni giorno riceveremo tanta gratitudine e affetto dal nostro amico peloso e che, allo stesso tempo, sarà nostro compito ricambiare occupandoci a 360 gradi della sua vita.

Le cure che ogni proprietario ha il dovere di rivolgere al proprio cane o gatto non si esauriscono con la somministrazione di cibo ed affetto, ma implicano anche la tutela e la salvaguardia della salute dell’animale. Nel corso di tutta una vita, anche al più sano dei soggetti può accadere di dover somministrare una compressa o uno sciroppo, fare un’iniezione o semplicemente misurare la sua temperatura corporea. 

È sicuramente utile per tutti i proprietari sapere come prestare un primo aiuto al nostro gatto e come comportarsi in situazioni di emergenza nell’attesa che giunga nella nostra abitazione il medico veterinario.

Il consiglio principale che sarà sempre utile per affrontare al meglio una situazione d’emergenza è sicuramente quello di non farsi prendere dal panico.
In queste occasioni, si sa, il panico ci fa compiere azioni avventate, poco razionali e non possiamo assolutamente permetterci di sbagliare quando in ballo c’è la salute del nostro gatto!

In questo articolo vi diremo come deve essere composto il tuo kit di primo soccorso e vi daremo alcuni consigli su come affrontare alcune situazioni d’emergenza.

Kit di primo soccorso per il nostro gatto

Ecco una lista di alcuni articoli utili che bisogna assolutamente avere in casa per soccorrere il  gatto in caso di emergenza.

  • Forbici dalla punta arrotondata (utili nel momento in cui è necessario rimuovere parti di pelo adiacenti a delle ferite; tagliare garza in eccesso)
  • Compresse di cotone idrofilo e disinfettante (il disinfettante non deve essere con base alcoolica).
  • Garze e bende per le medicazioni.
  • Soluzione fisiologica che può essere utile per detergere le palpebre in caso di problemi agli occhi.
  • Olio dermofilo utile per detergere i padiglioni auricolari.
  • Termometro pediatrico utile per misurare la temperatura per via rettale.
    Per poter misurare la temperatura rettale è necessario tenere il termometro  per 2 minuti (la temperatura di un gatto deve essere intorno ai 38,5/39 °C).
  • Collare elisabettiano per gatti (per impedire che si lecchi o si graffi l’eventuale parte infortunata). Siringa da 2,5 ml senz’ago (per somministrare farmaci liquidi per bocca).
  • Ampolline di antipulci specifiche per gatti (da usare, applicando il contenuto tra le scapole, in caso di presenza di parassiti esterni).

Cosa fare in caso di punture di insetto

Nel caso in cui il vostro gatto venga punto da un insetto, è necessario tamponare la parte interessata con acqua fredda.
E’ necessario poi contattare il medico veterinario che deve giungere in loco in maniera tempestiva e, tramite terapie adeguate, scongiurare possibili shock anafilattici che generalmente vengono causati da punture di api, vespe e calabroni.

Cosa fare in caso di colpo di calore 

Come ben sappiamo i gatti sudano poco e, quando lo fanno, ciò avviene tramite i cuscinetti plantari.
Quando in estate facciamo uscire il nostro gatto per una visita dal veterinario o non lasciarlo in casa da solo, dobbiamo sempre assicurarci di non lasciarlo mai da solo in luoghi in cui vi siano temperature elevate: l’afa può far salire rapidamente la sua temperatura interna, provocando gravi collassi causati da shock termico. 

Spasmi muscolari, respirazione a bocca aperta e perdita di conoscenza possono susseguirsi in tempi molto brevi.


In che modo può intervenire il proprietario in maniera immediata?

  1. Allertare il proprio medico veterinario e mantenere contatti costanti con esso.
  2. Trasferire immediatamente l’animale in un luogo fresco.
  3. Partendo dal capo, bagnare l’animale con acqua fredda, in modo da favorire l’abbassamento della temperatura corporea.
  4. Qualora non dovessero essere presenti acqua o fonti di corrente fresca, può essere utile smuovere l’aria con un ventilatore o, in mancanza di quello, con qualsiasi cosa faccia vento.

Cosa fare in caso di avvelenamento 

A differenza di quanto accade con il cane, la percentuale di possibilità che un gatto possa essere avvelenato è nettamente inferiore.
Il gatto, infatti, essendo dotato di un gusto particolarmente selettivo, non è solito cercare di fare esperienze con la propria bocca.

Tuttavia può capitare che ciò accada e, da buon proprietario, è fondamentale capirlo per tempo.

Sono diversi i sintomi (vomito, diarrea, perdita di appetito, eccessiva salivazione, respirazione difficoltosa, letargia o debolezza muscolare, cianosi delle mucose o pallore, emorragia, ipertermia, tremori e fascicolazioni muscolari, crisi convulsive e segni neurologici, perdita di coscienza i più comuni) che possono far pensare che sia in corso un’intossicazione, perciò, non appena si teme che il proprio gatto si sia intossicato, l’unica cosa da poter fare è recarsi immediatamente presso una struttura veterinaria che offra il servizio di pronto soccorso.
Infatti, prima il gatto viene trattato da personale medico specializzato, più la possibilità che si salvi aumenta.

Cosa fare in caso di fratture e traumi 

In caso di frattura è vietato fasciare la parte interessata, a meno che non si tratti di una frattura esposta (osso visibile) ed occorre portare subito il micio dal veterinario, tenendo immobilizzata la parte interessata.
In caso di traumi possono essere applicati panni freddi e bagnati o del ghiaccio sintetico, avvolti in un telo, sulla parte tumefatta.
Se è presente un escoriazione, è necessario impedire al gatto di poterla leccare: la  lingua ruvida del gatto non fa altro che irritare sempre di più la parte lesa, rallentando i processi di cicatrizzazione e causando infezioni (in questo caso è consigliato utilizzare un collare elisabettiano).

Cosa fare in caso di crisi convulsive

Di qualsiasi natura siano le crisi convulsive del gatto, bisogna innanzitutto assicurarsi che il gatto non si faccia del male: è utile proteggerlo mettendogli intorno coperte o cuscini.
E’ poi necessario evitare di contenerlo o di cercare di aprirgli la bocca per farlo respirare meglio: in quei momenti potrebbe ribellarsi senza neanche rendersene conto.

Non appena esaurita la crisi,  bisogna correre subito dal veterinario.

Cosa fare in caso di annegamento

Molti non lo sanno ma, a differenza di quanto si possa pensare, i gatti sono degli ottimi nuotatori! Potrà sembrare strano ma i casi di annegamento dei gatti sono spesso causati dall’uomo!

Se dovesse verificarsi una situazione in cui il gatto è a rischio annegamento, sarà necessario sollevare in modo delicato la parte posteriore del micio per lasciare che l’acqua defluisca, coprirlo con una coperta e correre immediatamente dal veterinario affinché gli venga somministrato dell’ ossigeno.

Cosa fare in caso di ferite ed emorragie 

In caso di ferite ed emorragie è necessario seguire questa piccola procedura:

  • Tagliare il pelo intorno alla zona interessata (meglio utilizzare una forbice dalla punta arrotondata in modo da non ferire il gatto, specie se questo dovesse muoversi di scatto);
  • Eseguire una corretta detersione con un disinfettante privo di alcool e proteggete, laddove possibile, la parte interessata con una garza o una benda (E’ importante ricordare che il bendaggio deve contenere la ferita o la perdita di sangue, ma non bloccare la circolazione sanguigna andando a compromettere ulteriormente la situazione);
  • Se c’è un’emorragia in corso, bisogna tranquillizzare il gatto in modo da evitare copiose perdite di sangue e condurlo immediatamente in ambulatorio veterinario.

In caso di infortuni o eventi che vanno a ledere l’incolumità del gatto è sempre importante mantenere la calma, non farsi sopraffare dall’ansia e, soprattutto, rivolgersi immediatamente al proprio medico veterinario!