Il comportamento aggressivo del gatto
L’aggressività è un problema piuttosto complesso che riguarda i gatti e la convivenza con gli esseri umani.
Il comportamento aggressivo del gatto di solito è diretto verso gli umani o altri animali presenti e ha un effetto molto destabilizzante nella convivenza.
In genere a meno che non ci siano patologie gravi o disturbi nel comportamento del gatto dalla sua nascita, dietro ad una reazione aggressiva c’è sempre una causa da individuare.
Che cos’è l’aggressività del gatto?
Quando si interroga un proprietario per comprendere in che modo si è manifestato un comportamento aggressivo, molto spesso si fa fatica a ricevere risposte o narrazioni di eventi chiare, proprio perché non si ha in mente in modo preciso il concetto di aggressività.
L’aggressività è una forma di interazione sociale, condotta con l’intenzione di infliggere un danno o altre spiacevoli conseguenze a un altro individuo. Questa è un fenomeno complesso, che rientra nelle problematiche legate al manifestarsi della violenza negli esseri umani o negli altri esseri viventi.
Esistono diversi tipi di aggressività nei gatti: l’aggressività reindirizzata e l’aggressività territoriale.
Aggressività reindirizzata:
Per aggressività reindirizzata del gatto si intende quel comportamento che viene diretto verso un antagonista che, tuttavia, non ha alcuna colpa se non quella di fungere da “capro espiatorio” della frustrazione vissuta dal gatto.
Aggressività territoriale:
- Un gatto diventa improvvisamente aggressivo quando sente il proprio territorio minacciato o invaso da un intruso. L’aggressività territoriale, quindi, si manifesta in determinate situazioni di vita del felino, ad esempio quando si trova dal veterinario, quando incontra degli estranei o contro gli altri gatti.
Aggressività da istinto materno:
- Una gatta che ha appena partorito è naturalmente molto protettiva nei confronti dei propri cuccioli e, se sente che sono minacciati, non esita a soffiare, graffiare o mordere anche il proprio padrone o un altro animale domestico con cui di solito convive pacificamente. Si tratta per fortuna di un comportamento non solo naturale ma anche destinato ad affievolirsi man mano che i piccoli crescono.
Come e perché si manifesta il comportamento aggressivo nel gatto?
Un gatto che mostra in modo frequente segni e comportamenti di aggressività, deve necessariamente indurre il proprietario a cercare di capire quale sia la causa scatenante.
Soffi, graffi e morsi sono i mezzi con i quali il felino manifesta la propria aggressività; solo grazie alla costanza e all’attenzione nella lettura dei segnali che precedono gli attacchi, sarà possibile prevenire comportamenti indesiderati e lavorare in modo corretto e costruttivo sull’educazione del gatto.
I segnali che ci aiutano ad intuire che il gatto sta assumendo un atteggiamento di tipo difensivo sono:
– Orecchie basse;
– Pelo drizzato;
– Coda attorcigliata;
– Sguardo fisso;
– Pupille dilatate;
– Emette versi paragonabili al ringhio di un cane.
Quelli che invece ci permettono di capire che il gatto sta assumendo un atteggiamento di tipo offensivo sono:
– Orecchie dritte;
– Coda alzata;
– Pupille strette;
– Miagolio acuto;
Quali sono le cause più comuni che inducono il gatto ad assumere un comportamento offensivo?
Il dolore e la malattia sono in genere tra le cause più frequenti di comportamenti aggressivi nei gatti, ma a questi si aggiungono anche altri motivi spesso presi sotto gamba come l’arrivo di un nuovo membro della famiglia (vedi la nascita di bambini), il sovraffollamento di uno o più soggetti in ambienti domestici molto piccoli, cambi di routine quotidiana molto frequenti o semplici avvenimenti traumatici.
A fronte di una situazione di disagio, come ad esempio il dolore, un gatto può manifestare comportamenti aggressivi per semplice autodifesa; molto spesso proprio questo comportamento non viene letto dai proprietari che puniscono il proprio amico peloso, ignari di fomentare una già presente situazione di disagio, inducendolo a ripetere l’azione aggressiva o sbagliata sapendo di ottenere una reazione.
Come evitare un comportamento aggressivo?
Se il gatto diventa improvvisamente aggressivo, la prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario per capire se il comportamento anomalo è causato da sofferenza o malattia.
Se così non fosse, è possibile “agire” nei seguenti modi:
– evitare di toccare il gatto aggressivo quando attacca;
– non sgridare il gatto (e tantomeno picchiarlo), poiché questo tipo di reazione può renderlo ancora più aggressivo;
– premiare i comportamenti positivi del gatto e offrirgli piccole ricompense di cibo se mostra segni di intolleranza alle coccole;
– se l’aggressività del gatto deriva da sbalzi ormonali, valutare se castrarlo (se è maschio) o sterilizzarlo (se è femmina);
– se si è deciso di introdurre in casa un altro animale, fare in modo che il gatto conosca il nuovo arrivato in modo graduale, possibilmente in un ambiente neutrale e sotto la supervisione del padrone;
– nel caso dei gattini, iniziarli alla socializzazione molto presto, già dalla terza settimana di vita;
– fornire al gatto un tiragraffi, dei giochi e uno spazio in cui possa stare solo e tranquillo (nelle situazioni più stressanti, come i traslochi, una scatola di cartone è tutto ciò che gli serve per sentirsi al sicuro);
– in presenza di altri animali, aumentare proporzionalmente il numero di giacigli, ciotole per il cibo e giochi, così da scongiurare rivalità e lotte territoriali;
– vaccinare il gatto contro la rabbia e altre malattie.
Se questi consigli non hanno effetto, forse è il caso di rivolgersi ad un esperto del comportamento in grado di fornire consigli su come educare un gatto aggressivo e offrire soluzioni per ridurre o gestire l’aggressività anche nei casi più seri.