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Inappetenza nel cane: cause e rimedi

La frase che più frequentemente la maggior parte dei veterinari sente ripetere dai proprietari è: “il mio cane non mangia, come mi comporto?”

Per comprendere le motivazioni alla base di questo comportamento bisogna partire da un’anamnesi dettagliata, ossia ricostruire la storia clinica e le abitudini alimentari del cane.

Come comportarsi quando il cane non mangia

Il primo dato da prendere in considerazione, il più importante, è rappresentato dall’età.

Nei cani molto giovani spesso è presente un appetito capriccioso e altalenante determinato dalla mancanza di regole chiare impartite dal proprietario. E’ importante somministrare al cucciolo fin da subito la giusta quantità di cibo, con intervalli regolari, in modo da insegnargli le corrette abitudini alimentari.

Il cucciolo ha bisogno di un giusto apporto nutritivo per crescere e diventare un cane adulto ed in buona salute, quindi è fondamentale che le sue condizioni fisiche siano continuamente sotto controllo in modo da adeguare la quantità di cibo man mano che cresce. Il cane va quindi pesato regolarmente.

Quando il cucciolo diventa adulto le necessità alimentari cambiano e, pertanto, bisogna scegliere un alimento bilanciato a seconda della fascia di età, della razza e dell’attività fisica.

La seconda valutazione da fare è se il cane è anoressico (completa mancanza di appetito) o se mangia poco e soprattutto da quanto tempo è comparso il sintomo. 

La mancanza di appetito se episodica e per una durata limitata (24h) non deve destare subito preoccupazione.

Nello specifico bisogna anche capire se il cane ha assaggiato cibo diverso dal solito: sapori nuovi potrebbero generare un rifiuto rispetto a quello a cui era abituato in precedenza.

In alternativa l’eccesso di stuzzichini e snack somministrati durante la giornata, potrebbero determinare un senso di sazietà e, semplicemente, il cane in quel momento non mangia perché non ha fame.

Il primo rimedio da adottare è creare una routine per la somministrazione dei pasti e lasciare la ciotola a disposizione per 10/15 minuti; se il cane non mangia è consigliato riproporre il pasto all’orario successivo prestabilito senza somministrare premi o extra nel frattempo.

Non sempre i proprietari hanno la forza di stabilire delle regole chiare in tal senso.
Spesso la maggior parte di loro tende ad accontentare il proprio cane dandogli da mangiare un po’ di tutto: questo porta ad avere un appetito altalenante che è semplicemente frutto di una gestione alimentare ed educativa non ottimale

Quando il cane non mangia le crocchette

Dal momento che la mancanza di appetito può essere alla base di tantissime patologie ed esprime un disagio del cane, il veterinario deciderà quale tipo di iter diagnostico seguire e che tipo di indagini fare.
È facilmente intuibile che problemi ai denti, problemi gastroenterici, l’ingestione di corpi estranei, malattie infettive, problemi cardiaci o renali possono tutti determinare inappetenza.
Se il cane continua a non mangiare per diversi giorni e rifiuta esclusivamente i croccantini bisogna provare a variare la dieta magari inumidendo le crocchette con acqua o aggiungendo un po’ di umido o un po’ di olio.

Spesso ci può essere una problematica legata ai denti e, soprattutto nei soggetti anziani, è bene ispezionare il cavo orale per escludere stomatiti che potrebbero determinare dolore durante la masticazione di cibo troppo duro.

Quando il cane non mangia e vomita

Altre cause più serie vanno indagate quando oltre al sintomo inappetenza è presente nausea e vomito.
Il vomito è provocato dalla contrazione rapida dei muscoli addominali e porta all’espulsione del contenuto dello stomaco verso l’esterno. Il vomito nel cane è preceduto da una prima fase caratterizzata dalla nausea che si può manifestare con abbattimento, aumento della salivazione, leccamento delle labbra.

 Il vomito non va confuso con il rigurgito che invece è un fenomeno passivo non anticipato da conati e da nausea  e spesso legato all’ingestione troppo rapida e vorace del cibo. Motivo per il quale sarebbe ideale evitare la somministrazione del pasto subito dopo la passeggiata o il gioco lasciando un po’ di tempo al nostro amico a quattro zampe per riposarsi e calmarsi prima di ingerire il cibo.

Anche un digiuno troppo prolungato può scatenare un rigurgito di succhi gastrici e per questo è importante la suddivisione della dieta in più pasti giornalieri che non devono essere troppo distanti tra di loro. Pertanto un digiuno prolungato può portare a vomito frequente generalmente di colore giallognolo e liquido.

Pertanto un digiuno prolungato può portare a vomito frequente generalmente di colore giallognolo e liquido.

Il vomito frequente non va mai sottovalutato e può essere sintomatico di un’infiammazione dell’apparato gastroenterico e di una difficoltà a digerire il cibo ingerito.

Pertanto sarà necessario eseguire un’ecografia addominale ed esami completi per escludere cause sistemiche ed iniziare una terapia con gastroprotettore e cibo iperdigeribile.

Quando il cane trema e non mangia

Il tremore di un animale può esser dovuto a paura o freddo ma quasi sempre, se associato ad inappetenza, ci deve  far sospettare un malessere o un dolore. Anche in questo caso è importante l’intervento del veterinario e l’osservazione delle posture del cane che spesso in presenza di dolore addominale sia acuto che cronico assume la posizione detta del “cane in preghiera” con le zampe anteriori distese in avanti e il posteriore alzato.

I consigli dell’esperto

Anche dopo un trattamento farmacologico o in ripresa da una patologia un cane può avere difficoltà nel riprendere a mangiare. Si possono usare alimenti specifici per animali convalescenti più appetibili e di consistenza più morbida o addirittura liquida.

Anche un repentino aumento delle temperature può portare ad un calo dell’appetito o addirittura ad un digiuno per 24 ore e per questo è importante contestualizzare sempre il momento in cui l’inappetenza si verifica. 

Esistono poi in commercio diversi integratori alimentari a base di vitamine per il supporto del metabolismo energetico e per stimolare l’appetito, formulazioni che vanno scelte di volta in volta a seconda delle esigenze specifiche.

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Claire Putignano

(Medico Veterinario)

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