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Il cane e l’ansia da separazione: cosa fare e come comportarsi

I disturbi dell’attaccamento sono spesso alla base di molte patologie comportamentali. L’ansia da separazione è molto frequente nel cane.

La maggior parte degli allevatori isola le femmine al termine della gravidanza lasciandole da sole insieme ai cuccioli: questo è bene per il primissimo periodo di sviluppo dei piccoli, quando ancora non sono in grado di camminare e fare esperienze fuori dal nido, ma rappresenta una forte mancanza nelle fasi successive.

Cosa rende questa patologia particolarmente diffusa? Tra i fattori principali va individuato l’allevamento in isolamento e la povertà di stimoli presenti durante la crescita. Altro elemento che contribuisce a questo disturbo è la vendita di cuccioli provenienti dall’est da parte dei negozi che quindi trascorrono un tempo più o meno lungo e più o meno traumatico senza un punto di riferimento prima di essere adottati. Infine non va dimenticata la separazione precoce dei piccoli dalla madre. Non bisogna dimenticare i numerosi cuccioli che vengono abbandonati e che pertanto vivono a contatto con la madre per pochissimi giorni.

Quali sono i principali segnali dell’ansia da separazione?

I sintomi legati ai disturbi dell’attaccamento sono distruzioni, vocalizzazioni, eliminazioni inappropriate di feci ed urine, salivazione eccessiva, diarrea, meteorismo, leccamento e suzione di parti del corpo. Questi segni si presentano fin dall’adozione del cane verso i 2-3 mesi di età anche in assenza del partner umano che rappresenta in genere l’oggetto dell’attaccamento. Tutti questi sintomi sono in realtà la manifestazione comportamentale di un attacco di panico dovuto all’allontanamento dal gruppo familiare e all’incertezza della possibilità di un ricongiungimento.

La sofferenza del distacco è comunicata al ritorno del gruppo familiare attraverso un forte stato di agitazione, lamenti, saltare addosso insistente, stereotipie (girare su se stessi, salti in verticale) e così via. Peggiore è il disturbo maggiori sono le difficoltà del cane nell’esplorazione del mondo esterno e nella capacità di relazionarsi con altri cani o persone. I cani con questo disturbo presentano difficoltà nei contatti fisici: cercano la prossimità ma sono in difficoltà quando qualcuno prova a toccarli.

Quali sono i principali rimedi?

Il primo consiglio gestionale da fornire ai proprietari è quello di evitare punizioni a posteriori relativamente a distruzioni ed eliminazioni inappropriate effettuate dal cane in loro assenza. È altresì fondamentale evitare le separazioni che il cane non è ancora in grado di gestire: il paziente non deve essere lasciato solo durante uscite non abituali oppure durante la notte. Per far ciò è possibile suggerire la collaborazione di asili per cani, parenti o dogsitter. Bisogna concordare anche un adeguato posizionamento della cuccia o della copertina in modo che sia in un luogo defilato ma da dove il cane può comunque osservare i familiari.

Parafarmaci consigliati

La terapia a base di feromoni può essere utilizzata in caso di sintomatologia di lieve entità.

La mamma cane comunica con i propri cuccioli attraverso dei segnali naturali che vengono rilasciati nell’aria e che vengono definiti messaggi rassicuranti scientificamente chiamati feromoni appaganti del cane (Dog Appeasing Pheromones).

Questi messaggi tra cani sono inodori e non sono percepiti dagli umani. Rappresentano forti messaggi di sicurezza e di conforto per i cani di tutte le età quando rimangono da soli ed esistono in commercio sotto forma di diffusori ambientali o spray o collari (adaptil).

Relaxigen pet cane è un altro rimedio per l’ansia da separazione: è un mangime complementare utile per il controllo del comportamento legato a situazioni stressanti ai quali l’animale risponde in maniera inadeguata con irrequietezza.

Terapie e consigli del veterinario

Ci sono diversi gradi di ansia da separazione: nei casi più lievi sicuramente bisogna preparare un luogo confortevole e sicuro dove il cane si senta a suo agio quando rimane da solo. Deve essere un luogo arricchito, pieno di giocattoli masticabili ed altre distrazioni. A volte è utile lasciare la radio accesa o la TV per dare conforto al cane. E’ molto importante soprattutto la discrezione: non bisogna prestare particolare attenzione al cane prima di uscire e quando si torna a casa bisogna aspettare che il cane si tranquillizzi prima di iniziare ad interagire con lui. Non bisogna punire il cane per ogni distruzione o abbaio effettuato in nostra assenza. Questo atteggiamento potrebbe essere controproducente.

Bisogna inoltre abituarlo gradualmente iniziando ad uscire per 5-10-30 minuti fino a quando poi non sarà più tranquillo e potrà rimanere da solo anche per tempi più lunghi. L’ abitudine all’assenza deve essere introdotta molto lentamente. Va da sé che ci sono dei casi in cui l’ansia da separazione è molto più grave ed in quel caso è di fondamentale importanza rivolgersi ad un veterinario comportamentalista.

Claire Putignano

(Medico Veterinario)

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